A Villa Gaia sono sbocciate le rose

di lilith587

A Villa Gaia sono sbocciate le rose. Sono di due colori diversi, si arrampicano bianche sul balconcino del primo piano, e spuntano curiose e rosse attraverso il cancello d’ingresso.
Fino a ieri non c’era nessun segno di colore, se non il groviglio disordinato di rovi scuri e secchi, o sarà perché era un po’ che non ci passavo davanti.
Ma oggi sono sbocciate le rose. Il sole è alto nel cielo, la brezza mattutina punge leggermente sul viso mentre la strada procede lenta al di fuori del finestrino dell’autobus. Finalmente il cielo è blu.
Che di solito è un po’ come la sabbia sotto i denti, quando sorridi ma senti i granelli che scrocchiano tra i molari, e non puoi fare a meno di provare un senso di disgusto nonostante questa smorfia di facciata, perché mica puoi farlo vedere agli altri che ti fa schifo.
E poi non puoi fare altro che deglutire. Vorresti sputare fuori tutto, sabbia e rabbia, ma tutto ti dice di deglutire, in silenzio, senza fare scenate senza dare fastidio a nessuno. Deglutire. Fino ad avere tanta sabbia nello stomaco, fino a provocarti gastriti e ulcere.
Perché è come mangiare piccole cucchiaiate di sabbia asciutta e secca; un po’ come la sensazione dello zucchero, solo che il sapore è diverso, solo che lo zucchero si scioglie, e che altro puoi fare, se non ingoiare tutto fino alla nausea e in più totale silenzio? Una più o meno piccola tortura auto inflitta, in modo non del tutto consapevole, non del tutto incosciente.
Come chiudere gli occhi su tutto e non guardare più i rovi aggrovigliati delle rose, non guardare più il freddo cemento del mondo, solo sperare che la sabbia a un certo punto finisca, prima che ottenebri i sensi che ti restano, che ovatti l’udito, che intasi l’olfatto e che soffochi il gusto, sperando che si trasformi in zucchero, sperando che l’acqua la sciolga e ne faccia liquido dolce che scenda e sgorghi i grumi.
Ma oggi a Villa Gaia sono sbocciate le rose.