Base USA a Vicenza, i Verdi a Parisi “Serve un chiarimento sulla Difesa”

di lilith587

 
ROMA – "Siamo d’accordo, anche i Verdi vogliono un chiarimento sulla politica di difesa, per verificarne la coerenza con il programma dell’Unione". Il capogruppo alla Camera, Angelo Bonelli, risponde così al monito dela ministro della Difesa Arturo Parisi che, all’indomani della manifestazione di Vicenza, aveva chiesto un chiarimento alla sinistra radicale "sia sulla politica estera che su quella della difesa".

Parole che Bonelli legge come un invito ad un confronto non più rimandabile all’interno del governo. Un faccia a faccia che, secondo i Verdi, deve partire da un dato di fatto oggettivo: l’aumento delle risorse destinate alla spese militari. "Nel programma che ha permesso all’Unione di vincere le elezioni è scritto che in Italia le spese militari sarebbero dovute diminuire. Ebbene con la Finanziaria abbiamo invece assistito ad un aumento di quattro miliardi di euro in questo settore, ai quali occorre aggiungere i fondi necessari per la realizzazione del nuovo caccia bombardiere JFF. E’ dunque quanto mai urgente una verifica", dice Bonelli.

Il capogruppo verde torna sulla manifestazione di Vicenza che, spiega, ha lanciato un messaggio chiaro: "I cittadini non vogliono la base Usa: il governo ha, dunque, il dovere di trovare una soluzione". "Noi Verdi – aggiunge l’esponente verde – chiediamo al ministero della Difesa di collaborare e di non opporsi all’avvio delle procedure di impatto ambientale sul progetto di realizzazione della base militare. Se non si avviasse questa collaborazione, saremo noi a chiedere un vertice di maggioranza su questo punto".

Un problema politica ma anche ambientale. Riguardo all’impatto sul territorio e l’ambiente, infatti, Bonelli sottolinea come l’insediamento americano, destinato ad ospitare 3000 persone, "comporterebbe un consumo di acqua ed energia equivalente a quello di 30.000 vicentini, oltre ad essere collocato nell’unico spazio verde esistente in zona: sarebbe quindi davvero una follia realizzare una base militare nella città".
 
Tratto da "La Repubblica", 18 febbraio 2007
 
FATE L’AMORE NON FATE LE BASI!